SBK

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    Nonostante una crisi economica sempre più acuta ed il ritiro del team Yamaha ufficiale, il mondiale Superbike porta a 23 il numero dei piloti che prenderanno parte al prossimo campionato che prenderà il via tra poco più di un mese sulla bellissima pista di Phillip Island. Esce di scena la Yamaha, ma restano altre sei case, con la Suzuki che sostituisce il team Alstare con l’inglese Crescent.

    Diminuiscono le squadre ufficiali, ma aumentano i team privati
    Senza snaturarsi e senza scendere a compromessi (vero Dorna?) Infront Motor Sports è riuscita a mantenere spettacolare e combattuto il mondiale delle derivate dalla serie, tanto che il prossimo si preannuncia come uno dei campionati più combattuti degli ultimi anni. Nelle stagioni passate i favoriti alla vittoria finale erano spesso solo due o al massimo tre, ma quest’anno i candidati a sostituire Carlos Checa nell’albo d’oro sono almeno sei. Oltre allo spagnolo del team Althea partono per vincere il titolo anche Rea, Haslam, Melandri, Biaggi e Laverty. La nostra lista si ferma qui, ma potrebbe comprendere anche outsider di lusso come Hopkins, Fabrizio o Aoyama.

    La Ducati sembrerebbe la moto da battere, ma la BMW, che ha deciso di avvalersi nuovamente di piloti, tecnici e manager italiani, ha mostrato nei test di fine stagione di aver fatto grandi passi avanti. In casa Kawasaki non hanno mai smesso di lavorare sulla nuova Ninja e chi negli ultimi test del 2011 ha provato le nuove soluzioni dedicate alla parte elettronica ne è rimasto entusiasta. L’Aprilia parte con la rabbia di chi non è riuscito a confermarsi e con un Laverty che è sembrato subito a suo agio sulla RSV4 Factory. La Honda, che ora dispone del ride by wire, potrà contare su due piloti come Rea e Aoyama, con il primo che sa di avere finalmente il mezzo per lottare per la vittoria finale. La Suzuki sembra al momento la moto meno competitiva del lotto, ma l’alleanza tra il team Crescent ed il famoso preparatore giapponese Yoshimura potrebbe rivitalizzare la GSX-R1000 e rilanciare sia Hopkins che Camier.

    Largo ai giovani
    Un campionato davvero incerto che sarà reso ancora più interessante dalla presenza di piloti giovani che smentiscono chi vedeva nella Superbike una sorta di cimitero degli elefanti. Nel 2012 il mondiale delle derivate dalla serie ringiovanisce e sostituisce Toseland, Corser (ritirati) e Haga (rimasto almeno per il momento a piedi) con Giugliano, Mercado, Zanetti e Canepa. Poco più di ottanta anni... in quattro.
    Come sappiamo, sbilanciarsi in pronostici riguardanti il mondiale Superbike espone solo a brutte figure, ma non possiamo esimerci dal prevedere un campionato che premierà i piloti più costanti. Non pensiamo ci possa essere un pilota che si stacca decisamente dagli altri come hanno fatto ad esempio Biaggi e Checa negli ultimi due anni, ma al contrario vediamo un gruppo di piloti che potrà lottare fino all’ultima gara, nella massima incertezza. Una stagione dove ogni punto potrà valere moltissimo e dove gli errori e le cadute si pagheranno a caro prezzo, visto che la moto a disposizione di ogni pilota sarà una sola. E parlando di moto è da rilevare come la casa più rappresentata sia la Ducati con sette, seguita dalla BMW che schiererà cinque moto contro quattro Kawasaki, tre Aprilia, due Suzuki e due Honda.

    Rispetto ad alcuni anni or sono calano le Honda, crescono le BMW e le Kawasaki e scompaiono le Yamaha.
    Le Aprilia avrebbero potuto essere quattro se il team Pata non avesse scelto di concludere il suo rapporto con la casa di Noale per passare alla Ducati e a quella 1198 che il prossimo anno verrà pensionata a favore della nuova Panigale, che nel 2012 vedremo solo nella Superstock 1000 FIM Cup.

    26 febbraio, pronti al via
    Il 26 Febbraio si spegnerà il primo semaforo rosso della stagione, ma per un primo confronto in pista dovremo aspettare meno di un mese, visto che molte squadre scenderanno in pista a Phillip Island già il 13 Febbraio per tre giorni di test che potranno iniziare a definire i valori in campo. Il 20 e 21 Febbraio poi, sempre sulla pista australiana, si svolgeranno due giornate di prove ufficiali alle quali prenderanno parte tutti e tredici i team Superbike. Due giornate di riposo e dal 24 si inizieranno a stilare le classifiche delle prime prove e delle prime gare.

    Il team Honda Racing (nel quale Castrol non sarà più il main sponsor, pur restando al fianco del team della casa alata) ha anticipato tutti ed è già volato in Australia per tre giornate di test (17, 18 e 19 Gennaio) che vedranno Rea e Aoyama alla guida della Honda CBR1000RR Fireblade in versione Superbike 2012, vale a dire con quel ride by wire che al termine dello scorso campionato aveva dato una marcia in più a Johnny, che nel finale di stagione ottenne una vittoria ad Imola e due terzi posti nelle ultime gare di Portimao.

    Concludiamo riportandovi alcuni “rumors” che danno per imminente l’annuncio della partecipazione al mondiale 2012 di un quattordicesimo team che porterebbe a 24 il numero dei piloti in pista, forse già a partire dalle prime due gare australiane. Ancora nulla di certo o di ufficiale, ma le voci si fanno sempre più insistenti e c’è chi pensa che il ventiquattresimo pilota possa essere Haga, per la felicità di chi non si rassegna a non vedere più in pista il funambolico Nitronori.

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    Non rinuncia al suo numero 7, ma nemmeno tralascia due particolari che fanno di lui il grande pilota che conosciamo: "el toro", il suo soprannome, fa bella mostra di sé sul nuovo numero che accompagnerà Carlos Checa nel mondiale 2012.

    E, particolare non meno importante, il numero 1: Carlos ha deciso di continuare a correre col 7, ma il bozzetto di quella che sarà la grafica del suo nuovo numero, svela "un numero 1 nascosto tra le righe".

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    Sponsor importanti, inclusi i rappresentanti di Unibat, TIM e SNAI – che saranno i partner principali del team nel 2012 - hanno partecipato ad un pranzo seguito dalla presentazione formale, durante la quale i piloti ed i membri del team hanno parlato delle loro aspettative per la stagione che sta per iniziare. Da notare la presenza di alcuni ospiti speciali come Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports, Paolo Ciabatti, General Manager di Infront Motor Sports, ed Ernesto Marinelli, Direttore del Progetto SBK per Ducati.

    L’evento e’ stato seguito da rappresentanti mediatici sia nazionali che internazionali. Gli ospiti hanno anche avuto l’opportunita’ di vedere la collezione privata di moto di Genesio Bevilacqua, visto che l’incontro è avvenuto proprio nei locali che ospitano la prestigiosa collezione.


    Le prime dichiarazioni
    Genesio Bevilacqua, General Manager di Althea Racing, ha dichiarato: «Sono molto contento di poter presentare ufficialmente il nostro team 2012. Sono confermati come piloti sia il campione SBK Carlos Checa che Davide Giugliano, la nuova speranza di motociclismo italiano. Ringraziamo tutti i nostri sponsor che hanno reso possibile quest’avventura, in particolare Unibat, Snai e TIM. Partiamo con aspettative molto alte, essendo campioni in carica sia in Superbike che in Superstock. Sappiamo che non e’ un compito facile perche’ la concorrenza e’ comunque molto agguerrita, quello che dobbiamo fare e’ ripetere le prestazioni incredibili della scorsa stagione, sapendo di poter contare sull'organico del team, fatto da uomini che hanno acquisito sul campo ancora piu’ esperienza. Su questo contiamo per fare ancora meglio dell’anno scorso».


    Carlos Checa, il vincitore del campionato 2011, e’ consapevole del fatto che la sfida sara’ ancora piu’ difficile quest’anno ma e’ comunque molto entusiasta di tornare in pista: «Preferisco non dire tanto, anche perche’ e’ impossible fare previsioni nel mondo delle corse! Sappiamo pero’ che sara’ una bella sfida questa stagione, ci sara’ una concorrenza piu’ forte che mai e noi lotteremo con la stesso moto del 2011. Detto questo, sono molto fiducioso e non vedo l’ora di tornare in pista con la mia squadra. Posso affermare che faremo di tutto per difendere il nostro titolo».


    Avendo dimostrato tutto il suo potenziale vincendo la Coppa FIM Superstock 1000 con Althea Racing nel 2011, Davide Giugliano fa un passo molto importante quest’anno e non vede l’ora di battagliare nella categoria Superbike: «Spero di poter fare subito bene. Ho la moto campione del mondo e adesso faccio parte del team campione del mondo e quindi non ho tante scuse! Devo lavorare subito duro ed imparare molto in fretta per poter cominciare a ottenere presto dei buoni risultati».

    Test alle porte
    Il team Althea Racing partirà la prossima settimana per Phillip Island, Australia, dove effettuerà le ultime sessioni di prova prima dell’evento di apertura, che avra’ luogo sullo stesso circuito australiano nel weekend del 24-25-26 Febbraio.

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    Si è svolta oggi presso lo Spazio Broletto 13, showroom del Gruppo Piaggio nel cuore di Milano, la presentazione dell’Aprilia Racing Team, la squadra ufficiale della casa di Noale schierata sulla griglia di partenza del Mondiale Superbike 2012.

    Per il quarto anno consecutivo l’Aprilia Racing Team si candida da protagonista nel massimo campionato riservato alle moto derivate dalla produzione di serie, una competizione amatissima dagli appassionati di motociclismo e che vede allineati tutti i più importanti costruttori di moto sportive.

    MAX BIAGGI: MOTIVAZIONE AL MASSIMO
    La squadra italiana può contare sul cinque volte campione mondiale Max Biaggi, unico italiano nella storia ad aver conquistato (nel 2010 su Aprilia RSV4) l’alloro iridato nel WSBK, al quale si affianca il venticinquenne nordirlandese Eugene Laverty, protagonista di una ottima stagione 2011, al debutto nel campionato.

    In questa appassionante competizione tecnologica, Aprilia mette in campo la sua punta di diamante: la quattro cilindri RSV4 caratterizzata dalla esclusiva architettura del propulsore a V stretto da 1.000 cc; un progetto nato e cresciuto all’interno del Reparto Corse Aprilia e contemporaneamente sviluppato per la moto da strada, a disposizione di tutti gli appassionati.

    “Non importa quante stagioni abbia alle spalle e i titoli vinti, all’inizio di una nuova stagione la mia motivazione è sempre al massimo – ha detto oggi Max Biaggi – e anzi, se devo dirla tutta per il 2012 è pure aumentata dopo quello che ci è successo lo scorso anno. Più di una circostanza e molta sfortuna ci hanno impedito di difendere il titolo fino all’ultimo round. Eppure malgrado un serio infortunio e con sei gare in meno, ho raggiunto il terzo posto in classifica e questo la dice lunga sull’impegno che ci abbiamo messo, ma per la nuova stagione dobbiamo fare meglio. Sento mia questa moto che ho curato sin dal suo esordio e sono certo che abbiamo molto da dire e da vincere. Certo il livello della competizione, con i molti cambi di squadra tra i miei avversari, si è ulteriormente alzato, sarà un campionato molto incerto e credo che, come sempre, solo da metà stagione potremo capire chi può davvero puntare al titolo. Dovremo lavorare molto e non smettere mai di crescere, ma garantisco che anche quest’anno tutti dovranno fare i conti con noi”.

    EUGENE LAVERTY: PIU’ PODI POSSIBILE
    Mentre Eugene Laverty, che ha sostituito il deludente Leon Camier, ha commentato: “Questa è la mia seconda stagione in Superbike – la prima in sella alla quattro cilindri di Noale – ma già durante i test di Portimao in autunno ho avuto sensazioni molto positive. Sin dai primi giri in sella alla RSV4 il feeling è stato buono, sono venuti anche tempi interessanti e anche i ragazzi del Team mi hanno fatto sentire subito parte della famiglia. Devo ancora girare molto per capire davvero la mia nuova Aprilia e non sottovaluto le difficoltà che ci sono sempre quando si cambia squadra ma è certo che vorrei collezionare più podi possibile e portare a casa delle vittorie. Anche se l’obiettivo più importante rimane quello di crescere continuamente e essere sempre più veloce".

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    Il BSB campionato Inglese Superbike 2012 si preannuncia come uno dei più spettacolari ed avvincenti campionati al mondo. Oltre a piloti come Shane “Shakey” Byrne ed al campione uscente Tommy Hill che hanno corso nel mondiale Superbike, quest’anno gli appassionati inglesi avranno modo di vedere da vicino anche uno dei loro idoli Noriyuki Haga. Il giapponese si è infatti accordato con il team Swan Yamaha che lo ha chiamato ad affiancare Hill in sostituzione di Ian Hutchison, pluri vincitore del TT (8 vittorie), che si è fratturato la gamba sinistra e dovrà restare a riposo per molti mesi. Inizialmente il nome di Nitronori era stato accomunato ad un team Ducati che avrebbe dovuto portare in pista la nuova Panigale, ma ora è giunta la conferma che il giapponese andrà a comporre con Tommy Hill il “dream team” del BSB.

    Noriyuki Haga
    Haga è uno dei piloti che hanno fatto la storia del mondiale Superbike dove debuttò come wild card nel 1994 a Sugo, in Giappone, alla guida di una Ducati privata. Da allora ha corso in quel campionato più di 300 gare vincendone 43 alla guida di Aprilia, Ducati e Yamaha. Noriyuki sarà ricordato per i suoi tre secondi posti nel 2000, 2007 e 2009 ma soprattutto per la sua guida spettacolare e le sue entrate in curva di traverso che mandavano in visibilio gli appassionati di tutto il mondo. Lo scorso anno ha portato in pista l’Aprilia privata del team Pata ed è andato ad un soffio dal vincere la sua 44esima gara in SBK sotto il diluvio del Nurburging, tradito da una pozzanghera ad un solo giro dalla sospensione della gara.

    Superbike inglese
    Ma Haga non sarà il solo motivo di interesse del campionato Inglese che vedrà al via anche il nostro Luca Scassa, ormai prossimo alla firma con il team Padgett Honda. Il pilota di Arezzo ha optato per il British Superbike in quanto non avendo trovato una moto valida nel mondiale Superbike ha coraggiosamente deciso di andarsi a guadagnare la pagnotta in Inghilterra, dove le piste richiedono una buona dose di coraggio e dove gli avversari sono tanti e tosti. Oltre ai già citati Hill, Byrne e Haga, Luca per vincere dovrà lottare con John Laverty, fratello di Eugene, Florian Marino, giovane promessa francese che lo scorso anno ha corso con la Honda del team Ten Kate nel mondiale Supersport, l’esperto Chris Walker, Alastair Seeley, campione in carica del British Supersport e vincitore della North West 200, l’esperto Michael Rutter ed il talentuoso australiano Joshua Brooks. E a proposito di Australiani anche Anthony West è molto vicino alla firma con un team che gli consentirà di prender parte al più prestigioso campionato nazionale. West non ha trovato il budget che il team Speedmaster gli aveva richiesto per correre con un Aprilia ART nella nuova categoria CRT e sta valutando in questi giorni se accettare le proposte che gli arrivano dall’Inghilterra. Perché una delle caratteristiche principali della Superbike inglese è proprio quella di offrire dei buoni ingaggi ai propri piloti e non, come accade sempre più spesso quasi ovunque, di chiedere un aiuto finanziario. Grazie alla presenza di numerosi sponsor e di una buona copertura televisiva, il BSB riesce non solo a sopravvivere alla crisi ma anche a rappresentare per molti piloti una fonte di guadagno ed un'ottima esperienza che, come nel caso ad esempio di John Hopkins, può tramutarsi poi in una possibilità mondiale.

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    Sino a pochi secondi dal termine le prime qualifiche di Phillip Island erano state dominate dalle Ducati che occupavano i primi tre posti con Smrz, Giugliano e Checa. Ma Rea proprio sul filo di lana portava a termine un giro velocissimo e fermava i cronometri sul tempo di 1’31”959. Pole position provvisoria per il pilota della Honda che oggi ha dato spettacolo uscendo spesso di traverso dalle curve e facendo fumare la gomma posteriore.

    Rispetto alle libere della mattinata nel pomeriggio la temperatura è stata decisamente più alta tanto che non tutti i piloti sono riusciti a migliorarsi. La Pirelli ha portato in Australia due tipi di gomme di diametro più largo (196,5 contro i precedenti 190), una più morbida che offre un grip maggiore ed una più dura con meno grip, ma più resa alla distanza. I piloti questo pomeriggio hanno provato entrambe le coperture, ma non hanno ancora deciso quale utilizzeranno in gara, visto che si dovrà tener conto della temperatura della pista che nel pomeriggio era di 53 gradi (contro i 41 di questa mattina).

    L’exploit di Rea ha rovinato la festa della Ducati che piazza comunque quattro moto nelle prime sei posizioni. Secondo posto per Smrz che conferma di essere veloce nelle prove in attesa di esserlo poi anche in gara. Dietro al pilota della Repubblica Ceca troviamo la prima sorpresa delle giornata, Davide Giugliano. La giovane promessa italiana questa mattina ha chiuso al sedicesimo posto, senza riuscire a trovare il bandolo della matassa e rischiando anche una caduta. Nel pomeriggio Davide ha lavorato con la sua squadra e si è accodato a Checa in un giro che gli ha consentito di migliorarsi di più di un secondo e di balzare al terzo posto del turno, proprio davanti al suo compagno di squadra.

    Carlos in mattinata aveva fatto segnare il miglior tempo in 1’31”973 ma nel pomeriggio non è riuscito a migliorarsi. Niente di grave anche perché lo spagnolo del team Althea ha lavorato in funzione delle prove di domani e soprattutto delle due gare di domenica. Checa è anche caduto, scivolando sull’erba dopo un dritto, per evitare l’impatto con le barriere a bordo pista. Biaggi interrompe la lista dei piloti Ducati terminando al quinto posto. Anche Max non si è migliorato, ma ha dichiarato di non aver cercato il tempo sul giro, ma di aver preferito lavorare con il suo team sulla sua RSV4.

    La seconda sorpresa della giornata è rappresentata ancora un giovane pilota italiano Niccolò Canepa. L’alfiere del team Red Devils Roma era andato forte anche questa mattina, concludendo le libere al decimo posto, ma nel pomeriggio si è migliorato di mezzo secondo per un sesto posto che riempie di felicità la sua squadra che debuttava oggi nel mondiale Superbike. Niccolò era ovviamente molto contento, ma ha dichiarato che spera di migliorarsi nell’ultimo settore della pista per poter fare ancora meglio.

    Rispetto alle prove di inizio settimana oggi Sykes è apparso un poco sotto tono. Quarto nelle libere, Tom ha fatto segnare praticamente lo stesso tempo anche nelle qualifiche ed è sceso al settimo posto. Da rimarcare che questa mattina il pilota della Kawasaki è caduto dopo pochi minuti danneggiando a tal punto la sua moto da non riuscire a riprendere il turno. La prima vittima della moto unica. Lascorz ha approfittato dei problemi del suo compagno per avvicinarlo e seguirlo nella classifica delle qualifiche.

    Melandri e Fabrizio sono nono e decimo. Il primo è sempre alle prese con i problemi di chattering manifestati qui in Australia dalla sua S1000RR, mentre Michel sta prendendo confidenza con la stessa moto ma rispetto alle libere del mattino si è migliorato di un solo decimo. E’ andata peggio per il suo compagno di squadra Badovini che ha chiuso diciottesimo. Concludiamo l’elenco dei piloti BMW con un incredibile Haslam che ieri è stato operato alla tibia per l’inserimento di due viti e che oggi pomeriggio ha voluto tornare in pista per compiere solo tre giri e decidere che domani ci riproverà.

    Anche Laverty ha provato a tornare in pista con la mano sinistra fratturata, ma ha percorso solo tre giri dopo di che è caduto , ha sbattuto la testa, ma non la mano infortunata ed è stato portato in clinica mobile per gli accertamenti del caso. Nulla di grave e domani anche lui tornerà in pista per poter poi correre domenica le prime due gare della stagione. In casa Suzuki invece Camier continua a migliorarsi e chiude al dodicesimo posto, mentre il suo compagno di squadra Brookes cade troppo spesso ed è solo ventesimo. Zanetti e De Rosa proseguono nel loro apprendistato e sono rispettivamente diciannovesimo e venticinquesimo.

    Domani mattina alle 9,45 ora locale prenderà il via la seconda sessione di qualifiche decisiva per stabilire quali saranno i sedici piloti che parteciperanno nel pomeriggio alla prima Superpole del 2012. Checa tornerà ad essere il più veloce o dovrà arrendersi ancora al funambolico Rea? I giovani Giugliano e Canepa si confermeranno o dovranno cedere il passo al veterano Biaggi? Lo spettacolo della Superbike è incominciato. Buon divertimento.


    Superbike – Prove libere – Prima sessione
    1 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 1'31.973
    2 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'32.161
    3 96 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 1'32.254
    4 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 1'32.478
    5 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1'32.524
    6 121 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 1'32.594
    7 50 Guintoli S. (FRA) Ducati 1098R 1'32.640
    8 17 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 1'32.686
    9 84 Fabrizio M. (ITA) BMW S1000 RR 1'32.790
    10 59 Canepa N. (ITA) Ducati 1098R 1'32.824
    11 33 Melandri M. (ITA) BMW S1000 RR 1'32.888
    12 67 Staring B. (AUS) Kawasaki ZX-10R 1'33.020
    13 86 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 1'33.029
    14 19 Davies C. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 1'33.033
    15 4 Aoyama H. (JPN) Honda CBR1000RR 1'33.071
    16 34 Giugliano D. (ITA) Ducati 1098R 1'33.116
    17 2 Camier L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 1'33.247
    18 25 Brookes J. (AUS) Suzuki GSX-R1000 1'33.308
    19 18 Aitchison M. (AUS) BMW S1000 RR 1'33.474
    20 44 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX-10R 1'33.798
    21 87 Zanetti L. (ITA) Ducati 1098R 1'33.853
    22 58 Laverty E. (IRL) Aprilia RSV4 Factory 1'33.990
    23 20 Johnson D. (AUS) BMW S1000 RR 1'34.240
    24 35 De Rosa R. (ITA) Honda CBR1000RR 1'35.418

    Superbike – Prima sessione di qualifiche

    1 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1'31.959
    2 96 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 1'32.116
    3 34 Giugliano D. (ITA) Ducati 1098R 1'32.198
    4 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 1'32.228
    5 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'32.318
    6 59 Canepa N. (ITA) Ducati 1098R 1'32.343
    7 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 1'32.402
    8 17 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 1'32.443
    9 33 Melandri M. (ITA) BMW S1000 RR 1'32.553
    10 84 Fabrizio M. (ITA) BMW S1000 RR 1'32.609
    11 50 Guintoli S. (FRA) Ducati 1098R 1'32.644
    12 2 Camier L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 1'32.817
    13 19 Davies C. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 1'32.874
    14 67 Staring B. (AUS) Kawasaki ZX-10R 1'32.884
    15 4 Aoyama H. (JPN) Honda CBR1000RR 1'33.040
    16 121 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 1'33.075
    17 44 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX-10R 1'33.128
    18 86 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 1'33.136
    19 87 Zanetti L. (ITA) Ducati 1098R 1'33.148
    20 25 Brookes J. (AUS) Suzuki GSX-R1000 1'33.477
    21 91 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 1'33.532
    22 58 Laverty E. (IRL) Aprilia RSV4 Factory 1'34.189
    23 18 Aitchison M. (AUS) BMW S1000 RR 1'34.239
    24 20 Johnson D. (AUS) BMW S1000 RR 1'34.855
    25 35 De Rosa R. (ITA) Honda CBR1000RR 1'34.979

    Nuove regole in Superbike

    La Superbike rivede le proprie regole alla luce della moto unica e soprattutto rende più logiche e meno penalizzanti alcune normative che negli anni scorsi sono state fonte di critiche e contestazioni.

    Superpole bagnata
    Per quanto riguarda la Superpole, nel caso che, terminata la prima sessione SP1 inizi a piovere, dopo 10 minuti di pausa inizierà una nuova Superpole bagnata, con una sessione di 20 minuti atta a stabilire le prime tre file della griglia di partenza. Lo stesso avverrà nel caso che terminata la seconda sessione SP2 inizi a piovere. Dopo 10 minuti di pausa si disputerà una nuova Superpole bagnata di 20 minuti che questa volta deciderà le prime due file della griglia.
    Se invece la Superpole viene interrotta dalla pioggia, verrà esposta la bandiera rossa e se questo avviene durante la SP1, dopo 10 minuti si top i 16 piloti rimasti daranno vita a 2 sessioni di 20 minuti ciascuna di Superpole bagnata con sette minuti di pausa tra le due sessioni.
    Nel caso la Superpole venga interrotta durante la SP2 i 12 piloti rimasti attenderanno 10 minuti prima di effettuare una sessione di 20 minuti di Superpole bagnata che deciderà le prime tre file. Stesso discorso nel caso la Superpole sia interrotta durante la terza fase SP3. Dopo 10 minuti gli 8 piloti rimasti inizieranno una sessione di 20 minuti di Superpole bagnata decisa per l’assegnazione dei posti delle prime due file della griglia di partenza.

    Bandiera rossa
    Ulteriori variazioni del regolamento riguardano l’esposizione della bandiera rossa durante le gare. Se questo accade durante i primi tre giri, la gara riprenderebbe da zero con una nuova partenza che non terrebbe conto di quanto successo in precedenza. Se invece la bandiera rossa viene esposta dopo più di tre giri e comunque entro i due terzi della gara (dopo i quali la gara verrebbe considerata conclusa), vi sarà una nuova partenza la cui griglia verrà decisa dalla posizione dei piloti in gara prima dell’interruzione. Questo significa che non ci sarà più la somma dei tempi e quindi il pilota in testa sarà da considerarsi primo a tutti gli effetti, senza quindi tener conto di quanto accaduto nella prima fase, quella interrotta.


    Moto in panne
    Una modifica interessante riguarda l’abolizione della regola secondo la quale il pilota caduto o comunque fermatosi lungo il tracciato per problemi tecnici, doveva riportare la moto al box entro cinque minuti nel caso che la corsa fosse stata bloccata dalla bandiera rossa. In caso contrario non avrebbe potuto riprendere il via alla ripresa della gara. Ora invece la moto può rientrare con il pilota oppure trasportata dagli addetti lungo la pista.

    Sorpassi con bandiera gialla
    Altra modifica importante riguarda i tagli delle varianti o i sorpassi in regime di bandiera gialla. Da ora in avanti non vi saranno più regole fisse o ride trough, ma le sanzioni da applicare verranno decise dalla Direzione di gara di volta in volta, a seconda del tipo di infrazione e del comportamento del pilota. In altre parole se questa regola fosse stata introdotta all’inizio dello scorso anno, Max Biaggi non sarebbe stato penalizzato in maniera così grave solo per aver messo le gomme dieci centimetri oltre le linee che delimitavano la via di fuga. Se la cosa si ripetesse ora, a Biaggi verrebbe comunicata molto probabilmente la perdita di una posizione. Vale a dire che Max dovrebbe lascia passare il pilota che lo segue per poi proseguire la gara, con la possibilità quindi di riprendere la posizione che occupava prima dell’infrazione. In pratica quindi ogni infrazione verrà decisa in base alla sua effettiva gravità, in modo più logico.
    Lo stesso vale in caso di sorpasso in regime di bandiere gialle. Anche qui nessuna regola fissa. Al pilota che avrà superato a bandiere gialle esposte, verrà indicato le posizioni che dovrà perdere a favore degli avversari superati non correttamente. L’intenzione è quella di riportare la situazione a prima dell’infrazione, senza togliere possibilità al pilota che ha sbagliato. E’ chiaro che se invece venisse evidenziata della malafede o un comportamento volutamente scorretto la Direzione di gara potrebbe addirittura estromettere dalla gara il pilota colto in errore. Giuste punizioni commisurate alle infrazioni.

    La moto unica
    Ciabatti ha parlato anche della moto unica. Ogni team ha a disposizione una moto denominata “rolling chassis”. Un telaio sul quale non sono montati il motore, la centralina elettronica, carena, codone, serbatoio e cerchi. Inoltre ogni pilota dispone anche di un telaio nudo non punzonato. In caso di caduta quindi i piloti potranno disporre del rolling chassis sul quale verranno ovviamente montati i componenti mancanti. Nel caso invece che il tempo a disposizione lo consenta, la squadra potrà far punzonare il nuovo telaio e montare sullo stesso tutto il necessario. In entrambi i casi il pilota non potrà più utilizzare la moto danneggiata e scartata.

    Dal 2013 in Indonesia
    Infine il General manager di Infront Motor Sports ha toccato l’argomento del calendario 2013 e di quelli a venire. Chiara l’intenzione di Infront di rivolgersi ai mercati emergenti e per questo è in una fase avanzata la trattativa per correre in india oltre che in Indonesia. Il numero di gare potrà salire a 15 o al massimo a 16, a condizione che vengano trovate le risorse atte ad aiutare i team a sostenere le spese delle lunghe trasferte extra europee. Molta attenzione all’estremo oriente, mentre al momento non esistono i presupposti per portare la Superbike in Sud America anche per la mancanza di impianti adatti e sicuri.



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    Il Corsaro (prima che venisse a conoscenza della gravità dell’incidente che ha annullato la Superpole) è apparso soddisfatto del lavoro fatto in questi giorni e vede la concreta possibilità di lottare per la vittoria. Il fatto di poterlo fare su di una pista dove la Ducati è la moto da battere è senza dubbio un fattore positivo per Max e per tutta la sua squadra. Da rilevare inoltre che la velocità massima raggiunta oggi dalla RSV4 di Biaggi con 323,7 Km/h è la più veloce mai realizzata da una moto sulla pista di Phillip Island. Un bel biglietto da visita per le due gare di domani.

    Checa attendeva la Superpole per dare l’assalto alla vetta della classifica, ma un terzo posto e la conseguente prima fila non gli precludono certo di poterlo fare domani nelle due gare. Lo spagnolo si sente pronto, anche se si è lamentato dei sei chili in più sulla sua Ducati (senti la sua intervista registrata prima che Carlos venisse a conoscenza della gravità dell’incidente che ha annullato la Superpole) affermando che si vanno ad aggiungere all’handicap di una velocità di punta della sua Ducati inferiore di oltre 16 km/h rispetto a quella di Biaggi. Smrz passa dal secondo posto di ieri al quarto di oggi, e conquista una prima fila che gli potrebbe consentire una gara da protagonista. Staremo a vedere se Kuba saprà stare con i primi o se come spesso ha fatto negli anni precedenti la sua stella brilla solo nelle prove.

    Seconda fila aperta da Guintoli che dall’undicesimo posto di ieri balza al quinto e precede un sorprendente Camier che sembra aver superato i problemi che nelle prove di inizio settimana avevano rallentato la sua Suzuki Yoshimura. Dietro all’inglese ecco la vera sorpresa di questo weekend, Niccolò Canepa (senti la sua intervista registrata prima che venisse a conoscenza della gravità dell’incidente che ha annullato la Superpole). Questa mattina il pilota del team Red Devils Roma è sceso in pista motivato e girando da solo e senza riferimenti ha abbassato di mezzo secondo il suo tempo di ieri. Niccolò sta andando davvero forte, soprattutto se si considera che sia lui che la sua squadra sono debuttanti in questa categoria. Forse in quella che avrebbe potuto essere la sua prima Superpole, avrebbe pagato per la sua inesperienza, ma la seconda fila premia il suo impegno e la sua bravura. Siamo curiosi di vedere cosa potrà fare in gara.

    Chiude la seconda fila Jonathan Rea che questa mattina è caduto a dieci minuti dall’inizio delle prove, mentre cercava di trarre vantaggio dalla temperatura favorevole, ed in seguito non è riuscito a migliorare il crono fatto segnare ieri. Incidente di percorso per l’inglese della Honda, pronto a dar battaglia nelle gare di domani. Fabrizio apre la terza fila ed è un risultato soddisfacente non solo perché è il primo pilota BMW in classifica, ma anche perché rispetto ai test Infront Michel si migliorato molto. Laverty partirà in terza fila al fianco di Fabrizio ed è un risultato incredibile se si considera che l’inglese ha corso con la mano sinistra fratturata e con i postumi della brutta caduta di ieri che gli aveva procurato un trauma cranico. Ma Eugene deve essere fatto d’acciaio visto che oggi in soli quattordici giri ha fatto segnare l’undicesimo tempo assoluto davanti ad un altro superman : Leon Haslam. Il pilota della BMW giovedì è stato operato alla tibia fratturata nei test di inizio settimana e gli sono state inserite due viti nell’osso. Il giorno dopo ha compiuto solo tre giri per vedere se poteva stare in moto ed oggi di giri ne ha percorsi ben dodici ed una volta fermati i cronometri su di un tempo che gli avrebbe consentito di accedere alla Superpole è rientrato neo sul box. Dolore? Leon non sa cosa sia.

    È stata una giornata difficile per Melandri che non riesce a trovare il giusto feeling con l’avantreno della sua S1000RR ed i tempi non scendono. Abbiamo sentito il suo team manager Andrea Dosoli (senti la sua intervista) che si è detto ottimista ed a confermare le sue parole è arrivato il terzo posto di Marco nelle libere del pomeriggio. Abbiamo l’impressione che non manchi molto a quando il team BMW riuscirà a sistemare la S1000RR come piace a Melandri che già domani comunque potrebbe dare delle soddisfazioni al suo team.

    Davide Giugliano è un cavallo di razza e come tale a volte si imbizzarrisce. In queste due giornate di prove ha fatto vedere cose belle e cose brutte ed il suo quattordicesimo tempo è forse il risultato più giusto per un giovane che ha solo bisogno di mantenere la calma e di acquisire esperienza. Chaz Davis è passato dalla felicità allo sconforto. Dopo aver fatto segnare il quindicesimo tempo ed aver quindi centrato la Superpole, il pilota del team ParkinGo Aprilia è caduto fratturandosi il radio della mano sinistra. Weekend finito per lo sfortunato pilota inglese che è stato operato per ridurre la frattura e che però dovrà attendere Imola per poter tornare alla guida della sua Aprilia. Lascorz è forse stato il più deludente della giornata visto che ha chiuso solo al sedicesimo posto davanti ad Aoyama. Il giapponese stenta a sfruttare le gomme Pirelli e sino ad ora è sembrato la brutta copia del pilota visto a suo tempo in 250 ed in GP. Quinta fila per i piloti del team Pedercini Staring e Salom. Quest’ultimo è forse meno famoso di Laverty e Haslam ma certamente non meno stoico visto che corre con una dolorosa frattura allo scafoide che ovviamente gli impedisce di guidare come vorrebbe.

    Continua la crisi di Badovini oggi solo ventesimo, davanti a Zanetti che si migliora ma che avrà bisogno di qualche gara in più prima di potersi mettere in mostra. Brookes, Aitchison, De Rosa e la wild card locale Johnson chiudono la classifica con l’italiano che sembra non aver ancora trovato il bandolo della matassa e non riesce a staccarsi dall’ultimo posto. Speriamo che il clima della gara lo possa sbloccare.

    Domani alle 12 ora locale il via alla prima gara della stagione. Saranno 22 giri di fuoco in tutti i sensi visto che sono previste temperature attorno ai 37 gradi.

    Classifica
    1.  Tom Sykes 1'31.323Kawasaki ZX-10R(Kawasaki Racing Team)

    2.  Max Biaggi 1'31.477Aprilia RSV4 Factory(Aprilia Racing Team)

    3.  Carlos Checa 1'31.621Ducati 1098R(Althea Racing)

    4.  Jakub Smrz 1'31.783Ducati 1098R (Liberty Racing Team Effenbert)

    5.  Sylvain Guintoli 1'31.832Ducati 1098R(Team Effenbert Liberty Racing)

    6.  Leon Camier 1'31.904Suzuki GSX-R1000(Crescent Fixi Suzuki)

    7.  Niccolò Canepa 1'31.953Ducati 1098R(Red Devils Roma)

    8.  Jonathan Rea 1'31.959 Honda CBR1000RR(Honda World Superbike Team)

    9.  Maxime Berger 1'31.966Ducati 1098R (Team Effenbert Liberty Racing)

    10.  Michel Fabrizio 1'32.068 BMW S1000 RR(BMW Motorrad Italia GoldBet)

    11.  Eugene Laverty 1'32.069Aprilia RSV4 Factory(Aprilia Racing Team)

    12.  Leon Haslam 1'32.082 BMW S1000 RR(BMW Motorrad Motorsport)

    13.  Marco Melandri 1'32.123BMW S1000 RR(BMW Motorrad Motorsport)

    14.  Davide Giugliano 1'32.198Ducati 1098R(Althea Racing)

    15.  Chaz Davies 1'32.338Aprilia RSV4 Factory(ParkinGO MTC Racing)

    16.  Joan Lascorz 1'32.411Kawasaki ZX-10R(Kawasaki Racing Team)

    17.  Hiroshi Aoyama 1'32.576Honda CBR1000RR(Honda World Superbike Team)

    18.  Bryan Staring 1'32.613 Kawasaki ZX-10R(Team Pedercini)

    19.  David Salom 1'32.640Kawasaki ZX-10R(Team Pedercini)

    20.  Ayrton Badovini 1'32.703 BMW S1000 RR(BMW Motorrad Italia GoldBet)

    21.  Lorenzo Zanetti 1'32.782Ducati 1098R(PATA Racing Team)

    22.  Joshua Brookes 1'33.384Suzuki GSX-R1000(Crescent Fixi Suzuki)

    23.  Mark Aitchison 1'33.396BMW S1000 RR(Grillini Progea Superbike Team)

    24.  Raffaele De Rosa 1'33.401 Honda CBR1000RR (Team Pro Ride Real Game Honda)

    25.  David Johnson 1'33.816BMW S1000 RR (Rossair AEP Racing)

    15576_superpole-cancellata-sykes-in-pole-position
     
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    Dopo la tragica scomparsa di Oscar McIntyre avvenuta ieri, quest'oggi il Mondiale Superbike ha provato a ripartire regalando spettacolo in onore del 17enne australiano. E a fare da padroni nella prima gara della stagione, a Phillip Island, sono stati soprattutto i piloti di casa nostra.

    In particolare un super Max Biaggi ha immediatamente fatto capire al resto del gruppo che quest'anno chiunque vorrà provare a mettere le mani sulla corona di campione dovrà fare i conti con lui e con la sua Aprilia. Il romano si è imposto perentoriamente, approfittando però anche della caduta di Carlos Checa.

    Il campione del mondo in carica aveva preso il comando delle operazioni fin dalle prime fasi, riuscendo a scavalcare il poleman Tom Sykes, ma nel corso del sesto giro ha perso il controllo della sua Ducati, finendo ruote all'aria e cedendo la leadership della corsa a Biaggi.

    A quel punto il "Corsaro" ha potuto impostare una fuga solitaria, arrivando al traguardo con un margine di oltre sette secondi nei confronti degli inseguitori. Dietro di lui invece si è assistito ad una battaglia veramente incandescente per la piazza d'onore, resa ancora più calda dalla caduta di qualche goccia di pioggia.

    A duellare per il secondo posto sono rimasti un Marco Melandri autore di una rimonta strepitosa e Sylvain Guintoli, con il portacolori della BMW che ha trovato il sorpasso decisivo a cinque tornate dal termine, recuperando quindi ben 11 posizioni rispetto alle qualifiche.

    Anche per Guintoli, che nel finale è riuscito a sganciarsi dagli scarichi la Kawasaki di Sykes, la stagione inizia comunque con il piede giusto e con il terzo gradino del podio. Quinto posto invece per il suo compagno di squadra Jakub Smrz, seguito a ruota da Michel Fabrizio, protagonista di una grande rimonta dopo una partenza poco felice.

    Seguono le due Honda di Jonathan Rea ed Hiroshi Aoyama, ma nella top ten c'è spazio anche per Davide Giugliano, che chiude nono all'esordio al termine di una prova che si potrebbe definire "maschia", come la sua entrata piuttosto dura da Leon Camier arrivata a pochi giri dal termine.

    Da segnalare il 12esimo posto di Leon Haslam, che solo tre giorni fa è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per curare la frattura del malleolo tibiale destro. Ritirato invece l'altro infortunato Eugene Laverty. Per quanto riguarda gli italiani, al traguardo si vedono anche Lorenzo Zanetti, undicesimo, e Niccolò Canepa, ventesimo.

    15595_la-stagione-si-apre-nel-segno-di-max-biaggi
     
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    Carlos Checa e Max Biaggi erano indicati come i grandi favoriti per la corsa al titolo del Mondiale Superbike 2012 e nel round di apertura di Phillip Island non hanno tradito le aspettative. Entrambi hanno chiuso il weekend con una vittoria ed un errore a testa, dimostrando però di avere davvero una marcia in più rispetto al resto del gruppo.

    In gara 1 era stato il pilota dell'Aprilia a trionfare, approfittando anche della caduta del campione del mondo in carica. Nella seconda manche invece la situazione si è completamente ribaltata con il ducatista sul gradino più alto del podio, favorito da un errore di Max alla prima curva. Errore a cui ha rimediato con una rimonta clamorosa fino al secondo posto, che quindi gli consente di lasciare l'Australia in vetta alla classifica del campionato.

    Il "Corsaro" è entrato in contatto con Tom Sykes alla prima curva, non riuscendo ad impugnare la leva del freno e finendo lunghissimo, ritrovandosi così in coda al gruppo, in 21esima piazza. Davanti intanto il comando delle operazioni era stato preso da Jonathan Rea, anche se la leadership del pilota della Honda è durata appena lo spazio di cinque tornate, prima di subire il sorpasso deciso di Checa al tornantino.

    Da quel momento il pilota spagnolo ha iniziato una fuga solitaria a suon di giri veloci, ma indietro intanto cominciava la rimonta rabbiosa della RSV4 numero 3. Al romano, infatti, è bastata poco più di metà gara per riportarsi in quarta posizione, poi anche Sykes e Rea hanno potuto fare poco quando Max si è incollato ai loro scarichi.

    Quando a quattro giri dal termine si è portato in seconda posizione però ormai Checa era troppo lontano e lanciato verso la sua prima affermazione stagionale. Per Biaggi comunque questo è un secondo posto importante perchè gli consente di chiudere il weekend con 20 punti di margine sul rivale della Ducati.

    Con le prime due posizioni consolidate, a regalare spettacolo ci hanno pensato proprio Sykes e Rea, con Johnny che si è dovuto inchinare al rivale della Kawasaki proprio all'ultima curva, pagando l'eccessivo consumo della gomma posteriore della sua Honda.

    Chiude la top five un eroico Leon Haslam, che ha saputo essere più forte del dolore: non bisogna dimenticare, infatti, che il pilota della BMW è stato operato al malleolo tibiale appena tre giorni fa. In ogni caso è riuscito a mettersi dietro il compagno di squadra Marco Melandri. Per il ravennate il bilancio del weekend però deve essere positivo, perchè attualmente occupa il secondo posto nel Mondiale.

    Interessante il settimo posto di Maxime Berger, autore di una bella rimonta nella seconda parte di gara con la Ducati del Liberty Racing. Dietro di lui completano la top ten Eugene Laverty, Hiroshi Aoyama ed un buon Niccolò Canepa. Per quanto riguarda gli altri italiani, Davide Giugliano ha chiuso 13esimo, proprio davanti a Lorenzo Zanetti. 17esimo invece Raffaele De Rosa.

    Da segnalare, infine, i ritiri "celebri" di Sylvain Guintoli e Michel Fabrizio, che quindi non sono riusciti a ripetere i buoni exploit di gara 1, ma anche quello di Joan Lascorz, caduto proprio mentre era in lotta per il podio con il compagno di squadra Sykes.

    15602_checa-risponde-a-biaggi-in-gara-2
     
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    Le gare di Phillip Island ci hanno dato una chiara idea di come sarà questo campionato Superbike 2012 : entusiasmante e con molti colpi di scena. In Australia Biaggi e Checa hanno vinto nettamente e sono stati avvantaggiati dagli errori che entrambi hanno commesso. Quello dello spagnolo è stato più grave rispetto a quello dell’italiano e per questo la classifica parla di Biaggi primo con 45 punti e di Checa solo quarto con 25. Biaggi ha dominato la prima manche, ma la prova di forza offerta nella seconda, quando è riuscito a rimontare dall’ultimo al secondo posto finale, preoccupa giustamente il team Althea. Sul rettilineo dei box Biaggi ha sverniciato parecchi dei suoi avversari e non a caso in entrambe le gare la sua RSV4 ha stabilito il nuovo record di velocità per la pista di Phillip Island : 324,6 km/h. Più veloce delle MotoGP. Un vero missile che l’abilità di Biaggi riesce a controllare e a sfruttare al massimo.

    Ma siamo solo al primo round di questo campionato e sarebbe un grosso errore pensare che la lotta per il titolo sia un affare a due. Melandri, Sykes e Guintoli sono riusciti a salire sul podio mentre Haslam e Laverty pur se pesantemente condizionati dai loro gravi infortuni, hanno fatto vedere di che pasta siano fatti. E siamo sicuri che piloti come Fabrizio e Aoyama più avanti non possano dire la loro? A Phillip Island i tre giovani moschettieri Giugliano, Canepa e Zanetti non sono andati male pur se tra comprensibili alti e bassi e tra qualche gara potrebbero essere le mine vaganti di questa Superbike 2012.

    Due gare avvincenti, un circuito fantastico in riva al mare ed un clima da estate piena. Tutto bellissimo se non fosse che sabato un ragazzo di appena diciassette anni, Oscar McIntyre ha perso la vita proprio su questa pista, mostrandoci ancora una volta la faccia triste e crudele di questo affascinante sport.

    Ecco i nostri giudizi sui protagonisti delle prime due gare della stagione.


    Max Biaggi – Certo guida un missile terra/terra, ma a parte il fatto che è il pilota che questo missile lo ha visto nascere e lo ha fatto crescere, bisogna saper uscire come un proiettile dal curvone per far segnare quasi 325 km/h di velocità massima sul rettilineo dei box. Per tutto il weekend il Corsaro ci era sembrato sereno e fiducioso con un sorrisino sotto i suoi baffi che non faceva presagire nulla di buono per i suoi avversari. Se ha dominato su di una pista che non gli è mai stata troppo favorevole e dove non aveva mai vinto, e con una squadra vista al lavoro per la prima volta solo qui in Australia, cosa potrà fare nelle prosieguo del campionato. Voto 9,5


    Carlos Checa – Come lui stesso a dichiarato, in gara uno Carlos ha commesso un piccolo errore ed è andato oltre il limite della sua moto. Un piccolo errore pagato a caro prezzo, ma prontamente recuperato in gara due con una vittoria sulla quale incombe però l’ombra di Biaggi che se avesse avuto ancora qualche giro a sua disposizione avrebbe probabilmente raggiunto il pilota del team Althea. Carlos è felice per la vittoria, ma in Australia ha capito che per vincere quest’anno non dovrà più sbagliare niente. Voto 9


    Tom Sykes – Nelle prove il dinoccolato pilota inglese è sempre andato fortissimo e chi pensava che in gara Tom sarebbe stato ridimensionato è stato seccamente smentito. Un quarto ed un terzo posto hanno confermato che la sua Kawasaki è cresciuta tanto, ma che anche lui è maturato e potrà disputare un campionato di primo piano. Ci è piaciuto molto in gara due, quando è stato l’unico che ha risposto per le rime agli attacchi di Biaggi vendendo cara la pelle prima di ingaggiare un’altra lotta con Rea risoltasi a suo favore solo sul filo di lana. Spettacolare. Voto 8


    Marco Melandri – Qual è il vero potenziale di Melandri? Quello della prima manche o quello della seconda? Come ha affermato il suo team manager Andrea Dosoli, la BMW è migliorata molto, ma ora è arrivata alla fase più difficile nella quale occorre fare quel salto di qualità che gli consentirebbe di affiancare Aprilia e Ducati. Marco sta adattando la S1000RR al suo stile di guida e ci vorranno forse ancora alcune gare prima che Marco possa sfruttare tutto il potenziale della moto tedesca. Ma sia lui che la sua squadra sono sulla strada giusta e visto che il pilota di Ravenna se ne torna a casa con trenta punti, il secondo posto in classifica ed il miglior risultato mai conseguito dalla BMW in Superbike, ci sembra che abbia limitato i danni nel migliore dei modi. Voto 7,5


    Jonathan Rea – “L’impaziente inglese” in Australia ha un poco deluso, ma va detto che non è stato aiutato molto dalla sua Honda, che specialmente in gara uno non gli ha consentito di guidare come sa fare. Si è parzialmente rifatto in gara due regalandoci un duello in stile British Superbike con Sykes. Rimandato a Imola. Voto 6,5


    Sylvain Guintoli – Il francese del team Effenbert Liberty è salito sul podio in gara uno cedendo la seconda piazza a Melandri dopo averla occupata per vari giri. Forse pago del risultato conseguito nella prima manche, nella seconda è caduto nel corso del decimo giro e si è dovuto ritirare. Da lui tifosi e team si aspettano sempre un salto di qualità che però tarda ad arrivare. Voto 6,5


    Haslam – Laverty – Salom – Siccome non ci sono eroi di serie A e di serie B, ci sembra giusto accomunare questi tre piloti ai quali, indipendentemente dai risultati conseguiti, va tutta la nostra ammirazione. Haslam si è fratturato la tibia sinistra nelle prove ufficiali Infront, giovedì è stato operato e gli sono state inserite due viti nell’osso. Il venerdì era in pista e per ottenere il nullaosta dei medici stava in piedi sulla sola gamba infortunata. Laverty è caduto nei test privati di metà mese e si è fratturato il terzo metacarpo della mano sinistra. Venerdì ha corso nelle qualifiche, ma è caduto procurandosi un trauma cranico. Salom nelle prove private si è rotto lo scafoide della mano destra proprio dove aveva una vite fissata per ridurre una frattura precedente allo stesso osso. Ha disputato le prove e per le due gare ha preferito non farsi fare iniezioni di anestetico per non perdere sensibilità alla mano. Al termine di gara uno lo abbiamo visto piangere per il dolore. Voto 10


    Michel Fabrizio – Ha voglia di mostrare a tutti che è un top rider e che la scorsa annata è stata solo un incidente di percorso. Vuole sfruttare l’opportunità e la fiducia offertagli dal team BMW Italia ed in gara due mostra grinta e tenacia. Purtroppo in gara due cade dopo soli pochi giri. Soffre di alti e bassi come tutti i piloti BMW, ma se continua così si potrà togliere delle belle soddisfazioni. Voto 6,5


    Zanetti – Giugliano – Canepa – Sono il nuovo che avanza ma ci vorrà ancora del tempo per vederli stabilmente nelle zone alte della classifica. Il talento non manca certo ai tre moschettieri italiani che portano a casa 23 punti in tre. Giugliano si mette in mostra in gara uno dove termina nono e nell’ardore agonistico spinge fuori pista Camier. Nella seconda manche gli si riacutizza un dolore all’avambraccio sinistro e deve accontentarsi del tredicesimo posto. Canepa parte dalla seconda fila con il settimo tempo dopo che in prova aveva fatto vedere grandi cose, ma in gara uno sbaglia tutto subito e chiude ultimo. Nella seconda manche fa più attenzione e capisce che è importante portare a casa il risultato. Chiude decimo con una buona rimonta nel finale. Zanetti fa bene il suo compitino e va a punti in entrambe le gare, undicesimo e quattordicesimo. Andranno meglio a Imola. Voto 6



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    Troy Bayliss ancora in sella
    Troy Bayliss avrebbe voluto correre sia a Phillip Island che a Imola come wild card, tanto che al team Althea era stato richiesto di mettere nelle proprie casse tute, stivali e caschi da consegnare in Australia al tre volte campione del mondo. Troy avrebbe richiesto alla Ducati una moto per disputare i primi due round del campionato mondiale Superbike, ma a quanto sembra però, la casa di Borgo Panigale gli avrebbe proposto una moto giudicata poco competitiva dal campione australiano che quindi ha preferito rinunciare. Chissà che per Imola qualcuno non riesca a mettergli a disposizione una 1198 competitiva? Si parla del team Effenbert Liberty, ma il team della repubblica Ceca non è la sola squadra che utilizza Ducati e che potrebbe trarre vantaggio dalla larga eco che deriverebbe dal ritorno in pista di uno dei piloti che hanno fatto la storia recente del mondiale Superbike.


    Raffaele De Rosa fermato dai semimanubri
    Difficile debutto per Raffaele De Rosa che in gara uno non ha potuto prendere il via perché durante il giro di ricognizione si è accorto che l’attacco di uno dei due semimanubri si stava rompendo e quindi ha dovuto riprendere la via dei box. Risolto il problema il pilota del team Pro Ride Real Game Honda ha preso regolarmente parte alla seconda manche, conclusa al diciassettesimo posto


    25 anni di SBK
    Il mondiale Superbike festeggia il suo 25° compleanno onorando i campioni del passato. A Phillip Island Paolo Flammini CEO di Infront Motor Sports ha consegnato una medaglia commemorativa a Rob Phillis, Peter Goddard, Troy Corser e Aaron Slight. Goddard (Yamaha) e Phillis (Kawasaki) sono stati i vincitori della prima gara della Superbike disputatasi sul bellissimo tracciato dello stato di Victoria nel 1990, mentre Aaron Slight (Honda) vice campione del mondo nel 1996 e nel 1998, vinse una manche nel 1997. Meglio di loro ha fatto Troy Corser che a Phillip Island ha conquistato sette vittorie (nessuno ha vinto quanto lui su questa pista) con tre moto diverse : Ducati, Aprilia e Suzuki.


    Giro d’onore per Troy Corser
    I tifosi australiani hanno potuto rivedere in pista uno dei loro idoli, ritiratosi al termine dello scorso campionato. Impressionante il palmares del pilota nato a Wollongong nel 1971. Troy è stato campione del mondo Superbike nel 1996 con Ducati e nel 2005 con Suzuki. Ha inoltre vinto il titolo Superbike AMA nel 1994 e quello Superbike australiano nel 1993, mentre nel 1990 è stato campione australiano Sport production 250. Mr.Crocodile è il pilota che ha raccolto più punti nella storia del mondiale Superbike 4.000, detiene il record delle pole position con 43 e del maggior numero di podi con 130. Suo anche il record di partecipazione a gare della Superbike, 377 e a oggi è il più titolato con 33 vittorie, 47 secondi posti e 50 terzi posti.


    Rolling chassis e bare frame
    Alla luce dei nuovi regolamenti del mondiale 2012, impariamo questi termini che identificano rispettivamente un telaio sul quale sono stati montate le sospensioni, i manubri e l’impianto elettrico senza centralina ed un nudo telaio. Come sappiamo ogni pilota dispone di una sola moto, ma nel suo box ogni squadra ha anche un rolling chassis e svariati numeri di bare frame, vale a dire di telai. In caso di caduta ogni squadra può decidere se finire di montare il rolling chassis o se montare ex novo una nuova moto partendo da uno dei bare frame a sua disposizione (facendolo punzonare). Sia nel caso che si utilizzi il rolling chassis che nel caso di una nuova moto montata su un bare frame, quella danneggiata non potrà più essere utilizzata. L’intento è chiaro: se il tempo è poco si utilizza il rolling chassis, mentre se la squadra ne ha la possibilità utilizzerà un nuovo telaio mantenendo così nel box il rolling chassis per un ulteriore eventuale urgenza. Scende di molto la possibilità di vedere un pilota a piedi a causa di una caduta. Ma i costi? Meno materiali (forse) ma invariato numero di tecnici. Quanto risparmieranno effettivamente i team. Lo sapremo solo a fine anno.


    Leva da cross per Laverty
    Lo sfortunato Eugene Laverty si è fratturato il terzo metacarpo della mano sinistra nel corso delle prove private. Ha stretto i denti e nonostante un'ulteriore caduta nelle prove di venerdì (con tanto di trauma cranico) il sabato si è qualificato e domenica ha collezionato un ritiro ed un ottavo posto. Per agevolargli il compito i suoi tecnici gli hanno montato una leva della frizione di una moto da cross. Ovviamente Aprilia.


    Le velocità massime
    Sappiamo del record stabilito da Biaggi che in entrambe le gare ha fatto segnare la stessa velocità massima di 324,6, nuovo record del circuito australiano per le moto. In gara uno dopo Max i più veloci sono stati Laverty e Melandri con 322,7. La Ducati più veloce è stata quella di Zanetti con 317 km/h mentre il più lento in pista è stata la wild card Johnson (BMW) con 302,8. In gara due dopo il Corsaro sono stati ancora Laverty ed una BMW, non più quella di Melandri (alle prese con problemi di assetto) ma quella dello stoico Haslam con 321,8. La Ducati più veloce è stata quella di Smrz con 315,2 ed il più lento ancora Johnson con 300,3.


    Ridotto a 15 il numero di giri della Supersport
    Con 54 gradi di temperatura dell’asfalto, si temeva che le gomme delle Supersport (che ricordiamo non sono slick, ma con battistrada di serie) non potessero garantire la necessaria sicurezza. Da qui la decisione della direzione di gara di diminuire il numero dei giri della gara che ha visto il ritorno alla vittoria di Kenan Sofuoglu che portava in gara la Kawasaki del team Lorenzini.


    Pirelli
    La casa italiana ha portato in Australia tre tipi di gomme per l’anteriore e tre per il posteriore, oltre a due tipi per le intermedie, due per la pioggia ed una gomma da qualifica. Per quanto riguarda il posteriore erano disponibili anche due misure diverse da 1903 e da 200 mm (quest’ultima era in realtà una 196,4). Le “gommone” erano disponibili nella versione B mai utilizzata in precedenza dai piloti Superbike, che offriva più grip rispetto alla C, già utilizzata nei test Infront del 20 e 21, più rigida e con maggiori garanzie di resa alla distanza. La nuova misura più larga è derivata dalla necessità di una maggior base di appoggio su di una pista che ha quasi tutte le curve a sinistra. In totale ogni pilota poteva disporre di 33 coperture all’anteriore e 34 al posteriore (nelle diverse versioni).


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    Noriyuki Haga si sta preparando oggi per affrontare la nuova sfida nel British Superbike sul tracciato di Cartagena, dove farà il suo debutto tanto atteso con il team Swan Yamaha in sella alla YZF R1 Superbike, insieme al campione in carica Tommy Hill.


    Haga e Hill si prepareranno ad affrontare quattro giorni di test a Cartagena, dall'8 all'11 marzo, per poi proseguire il lavoro di sviluppo della Yamaha YZF R1 ad Almeria, il 12 e il 13 marzo, a Brands Hatch, il 21 marzo e per finire Snetterton, il 22 marzo.


    Il British Superbike Championship prenderà il via a Brands Hatch durante il weekend di Pasqua dal 6 all'9 aprile, dove tutti noi resteremo in attesa di vedere Nitronori gareggiare con i piloti più bravi della categoria e con il suo compagno di squadra Tommy Hill.

    noriyuki-haga-team-swan-yamaha-sfoglia-la-gallery8
     
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    Due gare e due pole position: è questo il bilancio di questo avvio di stagione del Mondiale Superbike per Tom Sykes. Per il portacolori della Kawasaki però questa è la prima Superpole vera e propria: in Australia, infatti non era andata in scena a causa della terribile tragedia di McIntyre.

    Il pilota britannico ha saputo sfruttare al massimo il potenziale della sua ZX-10R ed è stato l'unico capace di infrangere il muro dell'1'47" in 1'46"748. Un tempo che gli ha consentito di staccare di quasi mezzo secondo il diretto inseguitore Sylvain Guintoli, che le ha provate tutte per batterlo con la sua Ducati del Liberty Racing.

    Al di sotto delle aspettative invece la prova di Carlos Checa, che si è dovuto accontentare del terzo tempo, così come quella di Max Biaggi, che aprirà la seconda fila in quinta posizione. Tra i due principali contendenti al titolo si è inserita la BMW di Leon Haslam, con il britannico che ha piazzato la sua zampata ad un minuto dalla fine.

    Sesto tempo per Jonathan Rea, vittima di un violento highside alla Villeneuve mentre era impegnato nel suo ultimo tentativo. Fortunatamente però, per il pilota della Honda non sembrano esserci state conseguenze. Chiudono la seconda fila Marco Melandri e Joan Lascorz.

    Sfortunato Lorenzo Zanetti, che ha sfiorato l'ingresso in Superpole 3 alla seconda gara della carriera in Superbike: il portacolori del Team Pata si è arreso alla Kawasaki di Lascorz per appena 32 millesimi nella seconda mini sessione.

    Insieme a lui è stato escluso anche l'altro italiano proveniente dalla Superstock 1000, ovvero Davide Giugliano. Il rivale del Team Althea invece non è riuscito neppure a mettere insieme un giro cronometrato nella Superpole 2, dopo che nel primo segmento aveva dimostrato di poter accedere a quello conclusivo: nella prima uscita ha fatto un "dritto" sulla sabbia e nella seconda è caduto alla Variante Alta.

    Eliminati a sorpresa anche Jakub Smrz, che non è riuscito a dare seguito alla pole provvisoria di ieri, ed Eugene Laverty, parso più in difficoltà rispetto a questa mattina. Il ceco del Liberty Racing comunque si può consolare per aver superato la prima tagliola per appena pochi millesimi ai danni del compagno di squadra Maxime Berger.

    Insieme a lui hanno subito detto addio alla caccia alla Superpole Niccolò Canepa, Leon Camier ed Ayrton Badovini, con il britannico della Suzuki che si è lamentato dell'eccessivo pattinamento della sua GSXR-1000.

    1. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'46.748
    2. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 1'47.221
    3. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 1'47.423
    4. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 1'47.458
    5. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'47.611
    6. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 1'47.642
    7. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 1'47.643
    8. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'47.740
    9. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 1'48.108
    10. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 1'48.137
    11. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'48.299
    12. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 1'47.893
    13. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 1'48.267
    14. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 1'48.382
    15. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 1'48.415
    16. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 1'48.631
    17. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 1'48.857
    18. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 1'48.904
    19. John Hopkins (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 1'49.790
    20. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 1'49.854
    21. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 1'50.009
    22. Brett McCormick (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 1'50.266
    23. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 1'50.670
    24. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 1'50.999
    25. Lorenzo Alfonsi (Team Pro Ride Real Game Honda) Honda CBR1000RR 1'52.993

    16599_sykes-e-la-kawasaki-dominano-la-superpole
     
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    Ieri aveva detto di sentirsi particolarmente piuttosto tranquillo per quanto riguarda il setting della sua Ducati in ottica gara ed oggi Carlos Checa non ha deluso le sue aspettative. Neanche il repentino abbassamento della temperatura ha ostacolato i piani del campione del mondo in carica che è andato ad imporsi di forza in gara 1 della Superbike ad Imola.

    Lo spagnolo del Team Althea ha lasciato sfogare il poleman Tom Sykes che, come previsto, ha trovato un grande ritmo nella prima fase di gara. Il britannico della Kawasaki però non è riuscito a sganciare dagli scarichi della sua ZX-10R la 1098R di Checa, che all'undicesimo giro ha trovato un bellissimo sorpasso alle Acque Minerali.

    Da quel momento ha iniziato a martellare un giro veloce dopo l'altro, riuscendo piuttosto rapidamente a scavare un solco sulla verdona di Sykes e andando ad involarsi verso la seconda vittoria del 2012. Un successo festeggiato all'arrivo anche dai vertici della Ducati: sotto al podio erano presenti Gabriele Del Torchio, Filippo Preziosi ed Ernesto Marinelli.

    Alle loro spalle bisogna segnalare l'ottima prova di Leon Haslam, che quindi ha conquistato il primo podio della sua stagione, il secondo per la BMW dopo quello di Marco Melandri a Phillip Island. Nella prima parte di gara il pilota britannico non era sembrato in grado di reggere il passo di Max Biaggi, che viaggiava terzo in solitaria. Nel finale però è riuscito a ricucire lo strappo e a cinque tornate dalla bandiera a scacchi ha trovato il sorpasso alla Villeneuve.

    Il "Corsaro", dunque, rimane giù dal podio per la prima volta nel 2012, ma del resto lo sapeva anche lui che ad Imola sarebbe stata dura per la sua Aprilia. Gli rimane però la consolazione di essere ancora leader in campionato, con 8 punti di margine su Checa. La top five poi si completa con l'altra RSV4 ufficiale di Eugene Laverty, che ad appena tre passaggi dal termine è riuscito ad andare a riprendere un ottimo Lorenzo Zanetti e a scavalcarlo.

    Quest'ultimo purtroppo ha pagato un grande calo delle gomme della sua Ducati del Team Pata e alla fine si è dovuto accontentare dell'ottavo posto. Ma al secondo weekend nel Mondiale Superbike la sua rimane comuque una prova maiuscola. Davanti a lui si sono inseriti anche Melandri, autore di una bella rimonta dopo un lungo alla Variante Bassa, e Joan Lascorz.

    Sfortunato Sylvain Guintoli: il francese era considerato uno dei favoriti per la corsa alla vittoria, ma è stato costretto al ritiro dopo appena due giri. Haslam gli ha portato un attacco al limite al Tamburello, trascinando entrambi fuori pista e provocando la caduta del portacolori del Liberty Racing, la cui Ducati è stata poi centrata da Chaz Davies, che non ha potuto fare nulla per evitarla.

    16630_checa-si-impone-di-forza-in-gara-1-ad-imola

    Ha iniziato il suo 2012 con una caduta, ma da quel momento il suo ruolino di marcia è stato davvero perfetto: Carlos Checa lascia Imola dopo aver conquistato una fantastica, e meritatissima, doppietta. Un risultato che lo proietta nuovamente in testa alla classifica del campionato, ma anche nella storia dell'autodromo sulle rive del Santerno: prima di lui, nessuno si era imposto per ben cinque volte qui nel Mondiale Superbike.

    Come in gara 1, al via era stato Tom Sykes a prendere il comando delle operazioni e questa volta il pilota della Kawasaki sembrava avere il passo per regalare la vittoria alla Casa giapponese, ma forse ha chiesto anche troppo alla sua ZX-10R nella prima fase di gara, pagando dazio nel finale.

    Il ducatista invece si è installato subito in seconda posizione, ma al sesto giro ha commesso un piccolo errore, subendo il sorpasso di Max Biaggi. Per un paio di giri si è assistito ad un botta e risposta carico di agonismo tra i due grandi big del Mondiale e Sykes è stato bravissimo a sfruttare questo frangente, piazzando per ben due volte il nuovo record in gara del tracciato e creando un piccolo buco sugli inseguitori.

    Buco che però il ducatista è riuscito a colmare piuttosto rapidamente una volta riuscito a liberarsi dell'Aprilia del "Corsaro". Raggiunto Sykes, ha iniziato a studiare l'avversario e poi ha otto giri dal termine ha sferrato il suo attacco vincente alla Tosa, riuscendo poi a fare subito il vuoto alle sue spalle.

    Il britannico della Kawasaki però d'ora in avanti sarà un pilota da tenere decisamente d'occhio: nel finale, infatti, nonostante fosse un po' in crisi con le gomme, è riuscito a respingere i tentativi di attacco di Leon Haslam, che nel frattempo aveva superato Biaggi. Un secondo posto prezioso anche in ottica campionato per Tom, che quindi sale per la terza volta sul podio nel 2012.

    Ma un'altra bella notizia che ci arriva dal weekend imolese è il grande stato di forma proprio di Haslam, che con la sua BMW sembra aver finalmente ritrovato la grinta e la velocità che due anni fa gli hanno consentito di provare a contendere il titolo a Biaggi, che invece probabilmente non sarà troppo contento dei due quarti posti raccolti oggi, che hanno permesso al campione del mondo in carica di scavalcarlo di 4 lunghezze.

    Nonostante un brivido con un "dritto" alla Villeneuve, Jonathan Rea ha conquistato un buon quinto posto con la sua Honda, approfittando anche del ritiro di Davide Giugliano, avvenuto proprio all'ultima tornata quando il campione del mondo della Superstock 1000 stava coronando una prestazione superlativa.

    Sesto posto per Eugene Laverty, con Marco Melandri che sembra aver pagato a caro prezzo l'innalzamento delle temperature rispetto a questa mattina: con il passare dei giri la sua BMW è andata sempre più in crisi, relegandolo in decima piazza dopo essere stato anche quinto nelle prime fasi.

    Un lungo alla Variante Bassa ha completato invece la giornata no di Sylvain Guintoli, solo 11esimo quando era tra i protagonisti più attesi per oggi. Va detto però che il francese del Liberty Racing ha preso il via con due costole incrinate, segno lasciato dalla caduta della prima frazione.

    16639_checa-piazza-la-doppietta-e-torna-leader
     
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    A Donington la BMW domina Gara 1. Marco Melandri e Leon Haslam firmano la prima doppietta della casa tedesca in campionato. Il podio viene completato da Tom Sykes, che conquista la terza posizione davanti a Jonathan Rea e Max Biaggi dopo essersi dati battaglia per tutta la gara.

    Alla partenza Sykes, Haslam, Melandri e Biaggi guadagnano già un notevole distacco dal resto dei corridori, distacco che manterranno fino alla fine della manche. Sykes è il primo a conquistare la testa della gara, ma non riesce comunque ad allontanarsi da Haslam. Infatti, dopo pochi giri dalla partenza, l'altro pilota britannico conquista la prima posizione a discapito del pilota del Kawasaki.

    Nel frattempo Melandri e Biaggi lottano per la terza posizione. I due piloti italiani si danno battaglia per tutta la prima metà della gara, ma alla fine vede vincente il pilota ravennate che in un sorpasso ardito alla curva Goddard's, che vede anche un leggero contatto tra i due, passa Biaggi e si lancia all'inseguimento di Sykes e Haslam.

    Il protagonista della gara diventa Melandri che inizia una battaglia a 4 tra lui stesso, Haslam, Sykes e Biaggi, sfida che vede tutti puntare alla prima posizione. I quattro corridori non si rilassano neanche per un secondo e non si risparmiano attacchi e sorpassi ad ogni curva. Nel frattempo si unisce al gruppo anche Rea, distaccando Carlos Checa che lo seguiva sin dall'inizio della gara.

    A pochi giri dalla fine Melandri conquista finalmente la testa della gara passando Haslam e lasciando Biaggi e Sykes a lottare per la terza posizione. Ma Leon, figlio d'arte del grande Ron Haslam, fa un grande errore alla chicane The Esses. Frenando troppo tardi Haslam finisce nella via di fuga interna, seguito in questa escursione sull'erba da Biaggi che probabilmente usava il pilota inglese come punto di riferimento per le frenate.

    L'errore di Haslam e Biaggi permette a Melandri di distaccare ancora di più gli inseguitori, mentre Sykes e Rea conquistano la terza e quarta posizione rispettivamente.
    Il resto della gara vede i cinque protagonisti di questa battaglia, lunga quanto tutta la manche, mantenere le loro posizioni nonostante i ripetuti tentativi di sorpasso degli avversari.

    Il finale vede Melandri e Haslam chiudere la doppietta del team BMW Motorrad Motorsport davanti alla Kawasaki di Sykes, alla Honda di Rea e all'Aprilia di Biaggi.

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    Jonathan Rea vince la seconda manche della tappa a Donington Park della Superbike. Una gara piena di emozioni e di sorprese, come ben hanno imparato Leon Haslam e Marco Melandri.

    Le sorprese iniziano già dai primi secondi con Carlos Checa che alla prima curva cade portando giù con se l'italiano Davide Giuliano dopo aver toccato Eugene Laverty.

    A parte l'incidente del pilota spagnolo, la manche inizia con il ritorno del quintetto di Gara 1, con Tom Sykes al comando seguito da Max Biaggi, Rea, Haslam e Melandri.
    Melandri e Rea non si tirano indietro dalla lotta per il primo posto e danno inizio a uno scontro a colpi di sorpassi. Durante uno di questi sorpassi Rea colpisce leggermente Melandri.

    Nel frattempo Sykes e Biaggi cercano di allungare sugli inseguitori, ma non riusciranno mai a distaccarli completamente. Nel mentre Giuliano riparte dai box, ma è costretto a ritirarsi definitivamente dopo pochi giri.

    All'ottavo giro Haslam e Melandri recuperano sui due fuggitivi, e l'italiano sale alla terza posizione superando il suo compagno di squadra. Più indietro nella classifica Laverty cade spettacolarmente distruggendo la sua Aprilia RSV4.

    Melandri inizia a fare pressione sul pilota romano, ma sembra non trovare uno spiraglio dove infilarsi. Solo al 13° giro riesce a passare Biaggi superandolo all'ultima curva prima del traguardo.
    Con il ravennate in seconda posizione inizia una lotta serrata fra lui e il compatriota. Un giro dopo Biaggi lo supera nuovamente, ma poco dopo Melandri lo supera di nuovo permettendo anche ad Haslam e a Rea di passare il pilota romano.

    Lo scontro ora si sposta fra Melandri ed Haslam che lottano per raggiungere Sykes, ancora stabilmente in prima posizione. Haslam riesce a passare il compagno italiano, mentre poco dietro di loro Rea esce sull'erba permettendo a Biaggi di passarlo nuovamente.

    Alla fine del 17° giro i due piloti BMW superano finalmente Sykes, ma ciò non ferma la loro lotta a colpi di staccate ritardate. Intanto il pilota della Kawasaki inizia a perdere posizioni, a causa del degrado delle gomme, finendo dietro a Rea.

    Biaggi supera nuovamente Melandri, riportandolo alla seconda posizione che prima gli apparteneva. Ma il pilota romano non si aspetta un coraggioso Rea che, in poche curve, supera i due italiani e si mette alle calcagna di Haslam. Ma il coraggio dell'inglese viene a mancare poco dopo, venendo ri-superato in ancora meno tempo da Melandri e Biaggi.

    L'ultimo giro rappresenta la parte più emozionante della gara, con Melandri che supera per l'ennesima volta il pilota dell'Aprilia e si mette all'inseguimento di Haslam. In un paio di occasioni sembra che riesca a superarlo, ma l'inglese chiude sempre prontamente la porta. All'ultima curva però succede l'impensabile.

    Melandri cerca di passare il compagno di squadra, ma finisce lungo perdendo strada rispetto ad Haslam. In quel momento, però, sopraggiunge Rea, che approfittando del tentativo dell'italiano cerca anche lui di superare il connazionale. Ma il sorpasso si trasforma in uno scontro che butta a terra Haslam, che scivolando entra in contatto con il compagno di squadra facendo cadere anche lui.

    Rea si aggiudica la vittoria, seguito da Biaggi e Sykes. Una vittoria non senza polemiche da entrambe le parti, ma è ben noto che scontri del genere in questo sport sono ben altro che rari.

    17975_melandri-scandaloso-non-prendere-provvedimenti
     
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