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    La Kawasaki ha grande fiducia nel potenziale della nuovissima Ninja ZX-10R ma nell’imminenza dei test di Sepang (10- 14 gennaio) teme di non poter disporre del miglior Chris Vermeulen. Perlomeno non a breve scadenza. «Chris cammina con le stampelle, è ancora lontanissimo dalla forma migliore e non ha molto senso far girare un pilota che non può spingere al massimo - è stato il grido dall’allarme del proprietario del team PBM, Paul Bird, che gestisce le Kawasaki ufficiali - Abbiamo deciso di portare in Malesia anche Stuart Easton, che con la nostra moto (in versione 2010, ndr) ha dominato la gara di Macao e correrà il campionato britannico. Se Vermeulen non ce la dovesse fare, toccherà a lui portare a termine le verifiche di materiale e assetti che abbiamo programmato». Mentre le concorrenti tagliano i budget e limitano al minimo indispensabile il lavoro invernale, la Kawasaki ha organizzato un mega test in Malesia, dove la Superbike non fa tappa ma c’è la certezza di girare con il caldo e per parecchie ore al giorno.

    La pista è prenotata dal 10 al 14 gennaio, cinque giorni interi di cui uno (eventuale) di riposo per i piloti. Saranno impegnati i tre piloti della squadra ufficiale PBM – Vermeulen, Lascorz e Sykes - il tester Katsuaki Fujiwara (che ha lasciato la Supersport e nel 2011 correrà il campionato Pan Pacifico) e Roberto Rolfo (guarda la video intervista a Rolfo), per adesso unico pilota del team satellite Pedercini. La squadra mantovana porterà a Sepang anche i tre giovani che punteranno alla Coppa del Mondo Superstock: Marco Bussolotti, Leandro Mercado e Bryan Staring, fresco campione australiano Superbike e pupillo di Troy Bayliss.

    Un impegno così massiccio serve per accelerare al massimo lo sviluppo della ZX-10R, la nuova ammiraglia del catalogo di Akashi ispirata alla ZX-RR che ha gareggiato in MotoGP fino al 2009. Il reponsabile è lo stesso Ichiro Yoda. Il lavoro è cominciato in settembre e ha già toccato Magny Cours, Alcaniz, Valencia, Almeria, Jerez e Cartagena. Un tour de force impressionante servito a completare la prima fase di sviluppo, affidata al confermato Tom Sykes coadiuvato dal tester Katsuaki Fujiwara.

    Il neopromosso Juan Lascorz ha svolto un provino nei giorni scorsi ad Almeria, soprattutto per verificare il pieno recupero dal terribile incidente al via della Supersport di Silverstone. Il team Pedercini, che ha il supporto diretto (anche economico) della casa madre attraverso la filiale Europea, avrà una ZX-10R leggermente diversa dalle tre ufficiali. Il direttore sportivo Lucio Pedercini rivela i dettagli. «Abbiamo il pieno supporto tecnico della Kawasaki ma seguiremo una strada leggermente differente. Le ZX-10R ufficiali avranno le sospensioni Showa (sarà l’unica squadra di MotoGP e SBK ad utilizzare il materiale dell’azienda di proprietà Honda, ndr) mentre noi avremo le Öhlins».

    Le differenze non si fermano qui.
    «La Kawasaki utilizza l’elettronica Magneti Marelli (con centralina MHT, la più evoluta, ndr) mentre noi faremo i test invernali con l’impianto Microtec utilizzato sulla precedente ZX-10R. Per il debutto mondiale però realizzeremo un nostro sistema, sempre basato su hardware Microtec, ma con sistemi di controllo realizzati dai nostri tecnici».

    E i motori?
    «Quelli dei tre piloti ufficiali arriveranno direttamente dal reparto corse mentre noi ce li faremo in casa. Mio papà Donato è un ottimo motorista che è riuscito a far andare forte tutto quello che gli è passato per le mani. Quindi non temiamo di restare indietro anche perché lavoriamo su un quattro cilindri che già di serie è evolutissimo ed eroga quasi 190 CV. Basta qualche piccolo ritocco per arrivare a potenze di riferimento per la Superbike».

    Non c’è il rischio che la squadra italiana si ritrovi in inferiorità tecnica?
    «Lo scambio di informazioni sarà continuo perché in pratica siamo una sorta di squadra ufficiale bis. Avremo quindi la piena collaborazione degli ingegneri giapponesi in forza al team ufficiale. La vera differenza non la fanno i cavalli, che sono anche troppi sulle Superbike di oggi. Ma l’elettronica e il bilanciamento generale del mezzo».

    Rolfo resterà pilota unico del team Pedercini?
    «No, avremo sicuramente due piloti».

    E l’altro chi sarà?
    «Non abbiamo ancora deciso perché ci arrivano offerte da tutte le parti, di alto livello, e la scelta sarà difficile. Abbiamo sul tavolo la candidatura di due ex della Moto2, cioè Gabor Talmacsi e Lukas Pesek. Ma stiamo ancora valutando Andrew Pitt, che ci interessa se ridurrà la sua richiesta economica. L’alternativa italiana potrebbe essere Massimo Roccoli, che nei giorni scorsi ha provato la ZX-10 Stock del team Lorenzini sostituendo l’indisponibile Morais».

    Tre piloti nella Stock: non sono un po’ troppi?
    «La Kawasaki vuole vincere la Coppa del Mondo e schieriamo un tris di ragazzi promettentissimi: Marco Bussolotti, Leandro Mercado e il neo campione australiano Brian Staring, che ci ha suggerito Troy Bayliss. Lui è convinto che sia un grande talento e ci ha spianato la strada perché potessimo prenderlo».

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